Come gestire il turismo di massa alle Cinque Terre

Le Cinque Terre sono un tratto di costa particolarmente frastagliata nella regione italiana della Liguria, a metà strada tra gli affolatti porti di Genova e Livorno. I gitanti delle crociere che si fermano qui scorrono nelle cinque città di Riomaggiore, Manarola, Corniglia, Vernazza e Monterosso.

Prima che il treno collegasse queste città alla fine del XIX secolo, l’unico modo per spostarsi tra loro era camminare lungo i sentieri costruiti dai contadini con molto sudore e sacrificio, una pietra alla volta. Questi percorsi agricoli in pietra sono diventati più di 100 chilometri di sentieri escursionistici, e sono una delle principali attrazioni della zona. La più conosciuta è la Via dell’Amore, una facile strada asfaltata che collega Riomaggiore e Manarola. Questo paesaggio creato dall’uomo è stato riconosciuto dall’UNESCO nel 1997 e un parco nazionale è stato fondato per proteggerlo nel 1999.

Gli abitanti delle Cinque Terre dicono che l’enorme numero di visitatori minaccia di rovinare proprio quello che sono venuti a vedere. Hanno lanciato una petizione online “Salviamo le Cinque Terre dal turismo di massa”, chiedendo che il numero di visitatori dell’area sia gestito meglio. La maggior parte dei turisti sono escursionisti e seguono il loro capo attraverso tre o quattro città prendendo il treno in mezzo. Un’area con 4.000 residenti e solo 3.000 posti letto disponibili ha 2,4 milioni di turisti all’anno.

Il governo italiano ha elaborato un piano per ridurre il numero di turisti di almeno un milione di visitatori per l’anno attraverso un nuovo sistema di biglietteria. I visitatori dovranno  acquistare i biglietti per visitare le città storiche in anticipo. Le strade che portano ai villaggi saranno inoltre dotate di misuratori per calcolare il numero di turisti. Una volta che raggiungono un esatto numero di visitatori, l’accesso alle Cinque Terre sarà interrotto.I funzionari del turismo stanno sviluppando un’app per i turisti  con quale sarà possibile avere delle informazioni precise su quali villaggi sono sovraffollati al momento, per poi farli dirigere in luoghi meno affollati.

Il secondo passo è una serie di iniziative per preservare e promuovere il patrimonio locale. Questo spazia dai progetti fisici alle campagne di comunicazione.

Ma, la comunicazione con i visitatori rimane forse la sfida più grande. L’idea è di utilizzare il Castello di Riomaggiore come punto di informazione per i visitatori per proiettare film educativi e tenere incontri con narratori locali, creando materiale che potrebbe poi essere trasmesso anche online. Tutti sperano che i visitatori si prendano il tempo necessario per essere informati su questo luogo unico e la sua storia, saltare la visita “scatta la foto e te ne vai via” e magari prendere la decisione più responsabile di programmare un soggiorno più lungo nelle Cinque Terre.